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Ripensare lo stress

7 Mag, 2023 | Benessere

Lo stress è il nemico numero 1 dei nostri tempi. Le statistiche di AssoSalute rivelano che l’85% degli italiani presenta disturbi legati allo stress. Le cose non migliorano all’estero. Yale ci dice che 1 lavoratore su 5 è a rischio burnout, la HSE (ente britannico per la salute sul lavoro) parla di 822.000 persone che accusano problematiche legate allo stress. Insomma, un gran bel macello! E che dire poi di tutti i danni fisici e psicologici che vengono imputati allo stress? Problemi cardiaci, digestivi, pressione alta, insonnia, tumori, sbalzi di umore… a monte c’è sempre lui. E se non fosse del tutto vero?

Che confusione…

Ma che cos’è lo stress? Perché, va detto, oggi usiamo questo termine per indicare un po’ di tutto. Ne parliamo in riferimento al traffico così come per un lutto. Impieghiamo questo termine per descrivere quello che accade dentro di noi (pensieri, emozioni…) così come le situazioni esterne a noi (lavoro, politica…). Praticamente “stress” è diventata la definizione per tutto quello che c’è di sbagliato al mondo e di cui non vogliamo fare esperienza!

Nel calderone dello stress vanno a finire, dunque, frustrazioni, ansie, senso di minaccia, fastidi insignificanti, pressioni lavorative e familiari, tristezza così come depressione e stati di ansia. Ci finisce dentro un divorzio così come la fila alle poste, un licenziamento o l’assistenza a un familiare malato allo stesso modo del non trovare parcheggio o della busta della spesa che si rompe…

Nel suo libro “Il lato positivo dello stress“, la psicologa Kelly McGonigal lo definisce la reazione che si manifesta quando in gioco c’è qualcosa che ti interessa. Infatti, ciò che ti lascia del tutto indifferente, sicuramente non ti stressa!

C’è un altro punto interessante. L’evidenza scientifica mostra che i messaggi basati su paura, vergogna, autocritica, stigma, che secondo molti professionisti della salute dovrebbero motivare le persone a migliorare le proprie abitudini in un’ottica di benessere, in realtà hanno l’effetto opposto. Ad esempio, le immagini messe sui pacchetti di sigarette dovrebbero terrorizzare il fumatore al punto di indurlo a decidere di smettere. E in effetti le immagini impressionano… E qual è il modo migliore che ha un fumatore per calmarsi? Accendersi una sigaretta! 🙂 E ciao alla motivazione a smettere…

Vale anche per lo stress. Continuare a dipingerlo solo e soltanto come il male del secolo è, di per sé, un fattore stressogeno che ci mette in allarme.

L’effetto che ti aspetti è quello che ottieni

Alia Crum (anch’ella psicologa statunitense) ha dimostrato che il modo in cui pensiamo a qualcosa può trasformare l’effetto che questa cosa ha su di noi. Quando sono possibili due opzioni, le aspettative dell’individuo indicano quale sarà l’esito più probabile. Significa che resettare l’atteggiamento mentale può cambiare la risposta somatica allo stress e modificarne gli effetti su tutti gli aspetti della nostra vita.

L’atteggiamento mentale, infatti, è come un filtro attraverso il quale osservi il mondo. Le convinzioni che diventano atteggiamenti mentali sono idee che riflettono la tua filosofia di vita, teorie che spiegano come funziona il mondo. E modellano la tua interpretazione delle esperienze che vivi e i tuoi processi decisionali.

Il ciclo funziona così: un ricordo, una situazione in cui ti trovi, un’osservazione che qualcuno ti fa attiva un atteggiamento mentale che, a sua volta, mette in moto una serie di pensieri ed emozioni che modellano la tua risposta e poi, nel tempo, i tuoi risultati. Comprese salute e felicità.

Il tuo atteggiamento nei confronti dello stress dà forma alle emozioni che percepisci così come al modo in cui affronti una situazione stressante. Esso determina la possibilità di crescere oppure di manifestare esaurimento e depressione.

Il ruolo dello stress

Se consideri lo stress dannoso, lo vedi come qualcosa da evitare ad ogni costo, da cui scappare a gambe levate. Le persone che si ritrovano nell’atteggiamento “lo stress nuoce gravemente alla salute” hanno maggiori probabilità di:

  • cercare di evitare la causa dello stress, invece di affrontarla;
  • cercare di eliminare le proprie percezioni dello stress, invece di risolvere il problema all’origine;
  • togliere energia e attenzione da qualsiasi relazione, ruolo o obiettivo stia causando lo stress;
  • mantenere o aumentare forme di dipendenza (alcol, droghe, cibo, gioco…) per sfuggire allo stress.

Le persone che invece ritengono lo stress più utile che dannoso sono più propense a reagire alle situazioni stressanti in modo proattivo, ad esempio accettando l’evento accaduto, pianificando strategie per affrontarlo, magari chiedendo informazioni o aiuto, agendo per superare o rimuovere la causa dello stress. In altre parole, cercano il meglio nella situazione e la usano come un’opportunità di crescita.

Un processo in 3 fasi

Fin qui tanta teoria, ma come si fa, nella pratica, a modificare il proprio atteggiamento nei confronti dello stress?

  1. Il primo passo consiste nel riconoscere lo stress quando lo percepisci. Che cosa provi nel corpo che ti fa dire di essere stressata? Quali emozioni senti? Quali pensieri? Come ne parli?
  2. Il secondo passo è quello di accogliere lo stress. Come puoi connetterti con la motivazione positiva che gli sta dietro? Qual è la posta in gioco e perché è importante per te?
  3. Infine, il terzo passo prevede di sfruttare l’energia dello stress. Cosa puoi fare, in quel momento, che rifletta i tuoi valori e i tuoi obiettivi?

Un’osservazione attenta

Solitamente, non ti accorgi dell’effetto di un atteggiamento mentale in quanto ti identifichi con le convinzioni su cui si fonda. Non ti sembra una scelta che fai, ma solo una valutazione di come funziona il mondo. Questo non ti permette di capire come la convinzione influenza le tue emozioni, i tuoi pensieri e le tue azioni.

Per questo è importante essere consapevole del tuo atteggiamento mentale. Come pensi allo stress e come ne parli, ad alta voce o fra te e te? Come ti fanno stare i tuoi pensieri abituali sullo stress? Ti motivano, ti ispirano o ti esauriscono? Come ti fanno sentire nei confronti di te stessa o della tua vita?

Sicuramente, il tuo atteggiamento verso lo stress influenza anche il modo in cui reagisci allo stress degli altri. Osserva come ti senti e cosa fai quando le persone intorno a te sono stressate. Le eviti? Dici loro di calmarsi? Ti senti ansiosa? Ne approfitti per sfogarti dei tuoi problemi e fare a gara a chi ha la vita più stressante?

Infine, cerca gli atteggiamenti mentali verso lo stress nel mondo che ti circonda. Quali sono i messaggi che ricevi ogni giorno su come dovresti concepire lo stress? Fai caso a come ti influenza l’esposizione ai vari messaggi pubblicitari che fanno leva sullo stress per venderti la qualunque. Ti motivano davvero a prenderti cura di te o ti fanno solo preoccupare per la tua salute?

In conclusione

Voglio precisare una cosa. Invitarti a cogliere il lato positivo dello stress non significa ignorare che, in alcuni casi, esso sia effettivamente dannoso. Il cambiamento che spero di averti facilitato è che avere un punto di vista più equilibrato sullo stress ti aiuta ad averne meno paura, a fidarti di te per gestirlo e magari a usarlo come un propellente per procedere verso i tuoi obiettivi. Un po’ come il vento: preso male sbatacchia a terra l’aquilone e lo spezza, ma preso nel modo giusto lo sostiene e lo porta in alto.


Ti ho già parlato di gestione dello stress con questi articoli:

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