fbpx
  1. Home
  2. /
  3. Crescita personale
  4. /
  5. La corazza caratteriale

La corazza caratteriale

20 Ott, 2021 | Crescita personale

Tra il corpo e la mente c’è un legame profondo. Ciò che avviene in uno influenza l’altra e viceversa al punto che le nostre emozioni sono legate ai dolori fisici. Questa dinamica può essere sfruttata a nostro vantaggio? Sicuramente sì. Ma se non capiamo come funzioniamo, non sapremo neppure come utilizzare le nostre risorse per stare meglio. Quindi capiamoci qualcosa in più!

Tu proietti la tua energia vitale quando ti senti bene e quando ami; la ritiri verso il centro del tuo corpo quando hai paura.

Wilhelm Reich

La corazza

Fin da bambini, per essere accettati e amati (cioè per sopravvivere), impariamo a bloccare alcune parti di noi, parti che non vengono accettate dagli altri. Ti faccio un esempio. Il bambino sente rabbia e magari inizia a piangere ma la madre gli dice: “No, devi stare calmo. Devi essere forte”. Se questa situazione si ripete più volte nel tempo, il bambino impara a bloccare quell’emozione.

Lo psichiatra Wilhelm Reich (allievo di Freud) fu il primo a parlare di corazza caratteriale. La definì una sorta di armatura che indossiamo per proteggerci dagli urti emotivi e mantenere il più stabile possibile il nostro equilibrio mentale.

Tutto ciò che viviamo e sentiamo, soprattutto in termini negativi, può turbare la nostra anima. Questo turbamento si manifesta attraverso i malesseri fisici che avvertiamo. Traumi emotivi, stress, situazioni negative possono attivare la nostra corazza, quell’armatura che “indossiamo” per proteggerci dalle emozioni spiacevoli come la rabbia, l’ansia, l’angoscia e mantenere così l’equilibrio mentale.

Proprio per il legame tra la mente il corpo, a livello fisico la corazza provocherà irrigidimento, tensione, dolore. Alla corazza caratteriale corrisponde quindi una corazza muscolare. Negli anni, contraddistingue la nostra postura, il nostro modo di muoverci e i nostri acciacchi ricorrenti: mal di schiena, bruciore di stomaco, mal di testa… Secondo Reich, questi sono tutti blocchi a livello emotivo ed energetico che si riflettono nel corpo; impediscono il fluire della nostra energia vitale, e che ci rendono difficile vivere al pieno delle nostre forze e capacità.

Puoi immaginarti questa corazza come una sorta di grande gabbia che ti costringe e non ti permette di crescere e di evolvere. I blocchi energetici, infatti, provocano rigidità e immobilità fisica e mentale.

I 7 segmenti della corazza caratteriale

Reich ha individuato 7 segmenti della corazza caratteriale:

  1. segmento oculare: consiste nella contrazione e immobilizzazione dei muscoli del globo oculare, delle palpebre, della fronte. Limita la visione della realtà nella sua interezza e induce alla fuga, se non fisica, quantomeno mentale, attraverso il fantasticare. Dal punto di vista del comportamento spesso si manifesta con timori, timidezza, circospezione. La persona può arrivare a nutrire invidia, a sopravvalutare gli altri perché ormai “cieco” nei confronti delle sue capacità.
  2. il segmento orale: comprende la muscolatura della bocca, del mento, della gola, della nuca. Si manifesta con difficoltà di esprimere la rabbia, le urla. Induce alla dipendenza, ad avvertire ansia nelle riunioni sociali, al rifiuto e all’indifferenza nei confronti dei bisogni altrui. A livello corporeo si avvertono tensione o contrazione muscolare al collo, alla nuca, al viso. Caratterialmente si alternano stati d’animo opposti tra loro al punto da dimostrarsi contraddittori.
  3. il segmento cervicale: coinvolge la muscolatura bassa del collo e della lingua. In quest’area vengono soffocati e letteralmente “ingoiati” il moto espressivo dell’ ira e del pianto. Fisicamente si avverte tensione nelle spalle. Si manifesta con una forte tendenza a non mostrare difetti, perché il giudizio degli altri è importante.
  4. Il segmento toracico: coinvolge i muscoli del petto, delle spalle e delle scapole. Si manifesta con immobilità del torace, respiro corto, atteggiamento cronico di inspirazione. Corrisponde caratterialmente all’ atteggiamento di quiete e di autocontrollo, al ritegno emotivo. Nel torace c’è la sede dei conflitti tra la razionalità e l’emotività. Ne consegue l’assunzione di un maggior carico di responsabilità, insoddisfazione e delusione per la propria vita, dolore.
  5. Il segmento diaframmatico: comprende il diaframma e gli organi che si trovano sotto di esso (stomaco, fegato, plesso solare). Il blocco del diaframma impedisce il movimento dell’energia verso l’alto. Comporta la difficoltà ad alternare e lasciar fluire le emozioni così come avviene con l’aria durante la respirazione. Ne consegue la frustrazione, l’incapacità di abbandonarsi ai semplici piaceri della vita e il serio rischio di sviluppare l’ansia.
  6. e 7. Il segmento addominale e pelvico: è costituito dalla contrazione dei muscoli addominali, della parte inferiore della schiena, dei muscoli pelvici e dell’interno coscia. Questa area è la sede delle emozioni più profonde, da dove prorompono il piacere sessuale e il riso. Appartiene agli individui che hanno difficoltà a manifestare le emozioni che vengono quindi vissute come espressione di pericolo. Ne consegue il distacco verso la propria sessualità e tensione del bacino.

Come ammorbidire la corazza

Se le emozioni possono far manifestare disturbi psicosomatici, intervenire sul corpo può permettere di sciogliere le emozioni “congelate”. Come possiamo ammorbidire questa corazza che ci protegge ma allo stesso tempo ci imprigiona? Attraverso il lavoro sul corpo:

  • con il movimento
  • con il massaggio

Il movimento e in particolare la danza, fatta in modo consapevole, ci aiutano ad individuare quelle zone in cui c’è tensione. Inoltre ci permettono di esprimere e sfogare le emozioni bloccate, dando la possibilità alla nostra mente di elaborarle e poi lasciarle andare. Nel danzare, le tensioni si allentano e il movimento sostituisce l’immobilità del blocco, aiutando l’energia a fluire nuovamente.

Allo stesso modo, alcuni tipi di massaggio (come il Californiano e l’Amazzonico) vanno a sciogliere quegli stessi blocchi e tensioni che ci creano dolore fisico. “Curare” il corpo ci permette di dare sollievo anche alla mente e quindi a tutta la persona, che riconquista autostima, fiducia ed equilibrio.

E’ da questa consapevolezza che nasce Libertà emotiva, il mio programma che, grazie alla collaborazione con Evolution Massaggi, riunisce coaching e massaggio proprio per andare a lavorare in maniera dolce e piacevole e tuttavia profonda su quelle parti di noi che sono più rigide, tese e dolenti nel corpo e nella mente.

Contattami se vuoi saperne di più!

Articoli correlati